Care amiche, è finalmente tornata l’estate! E con lei la passione per il calcio, che tutte ci accomuna. Quest’anno gli azzurri ci metton d’accordo tutte sotto un’unica bandiera (che vinca il migliore).
Sarà il risveglio ormonale, le ansie della prova costume, i ritmi incalzanti della disoccupazione? Sa il cazzò, come dicono a Paris, ma ci stiamo dando da fare più del solito, che ultimamente è zero, quindi è un aumento sensibile delle attività.
Allora ecco che a grande richiesta tornano le interviste manufatte: amiche fighe e simpatiche, con tantissimo tempo libero, si prestano a farsi fotografare di manufatto vestite, smosse anche dai lauti compensi a 5 zeri (dopo la virgola).
Le Sgabelle
Chi sono le sgabelle?
Annini e Idi. Praticanti di ignodanza contemporanea. Sgabello è un parola e un oggetto ignorante che non si prende troppo sul serio. Ci piaceva
Cosa fate?
La danza. Ma in realtà di solito ci facciamo semplicemente entusiasmare da quello che vediamo e sentiamo, che può essere un tallone come un hamburger o un amore, un limone. E poi ci fomentiamo a vicenda e diciamo: si si lo facciamo, lo facciamo! Gasate come l’acqua brillante e convinte come Britney in “Baby one more time”. Credendo nell’idea ma senza prendersi troppo sul serio.
Possiamo pure dire che questa è veramente la chiave del progetto Sgabelle. La danza contemporanea di oggi infatti, in Italia come all’estero, tende a essere troppo intellettuale. Molti lavori coreografici si perdono nelle loro supercazzole a discapito del divertimento e della spontaneità del movimento, quindi della danza stessa.
Le Sgabelle vorrebbero proprio spogliare la danza cosiddetta contemporanea di tutti quei fronzolacci inutili, riscoprendo il movimento semplice e fine a se stesso e, se proprio necessario, affrontando temi non eccessivamente carichi di pathos inutile e che dai, è pesante.
e Cosa facevate prima? e cosa farete per il vostro 18esimo?
Allora. Prima facevamo il liceo e ascoltavamo gli Hanson mangiando le focacce e i Fonzies. Poi come nel migliore dei cliché, un po’ alla Flashdance ci siamo incontrate e innamorate all’Accademia di danza contemporanea a Milano dove ci siamo formate e abbiamo convissuto per 3 anni fra scarpette rosa, puzza di piedi, lavoro duro, ascelle pezzate, corpi stremati e rincoglionimento d’artista.
Poi Ilaria è diventata impiegata di 5 livello e Anna è una specie di Mecenate, si dice venda spettacoli e eventi artistici vari a pochi euri come al Lidl o gli indiani sui Navigli. (Altri ancora dicono che sia il Briatore della danza contemporanea).
Al nostro diciottesimo compleanno vorremmo perdere la verginità!!! (^.^) *o* xoxo
La cosa più bella e la cosa più brutta della danza?
La cosa più bella della danza è che non ti serve nient’altro che il tuo corpo per praticarla.
La cosa più brutta è la condivisione del sudore e l’odore di piedi.
Perché avete scelto manufatto?
Perché Costi è fregna, brava e ci offre pure le siga. Più nello specifico ci piace collaborare con persone che hanno una bella testa e che si prendono bene a creare queste situazioni, dove si tirano in piedi cose belle e si condivide molto.
dove possiamo trovarvi
Per ora ad Affori, Hong Kong (se passate buttate un occhio da Pizzeria da AJI, facile che siamo lì).
Fra poco faremo dei video comunque e poi ci adoperiamo con il feisbu. Intanto provate qui
Le sgabelle interpretano per noi Degas: “before the ballet” e “ballerina dal fotografo”
Le sgabelle indossano manufatti della collezione 2014: gilet dubleface verde smeraldo-floral e borgogna-amarillis; tailleur “grace kelly”(gonna a pieghe a vita alta e bolero in taffetà con fantasie geometriche nei colori pastello); abito senza maniche con gonna in pizzo ricamato borgogna e profondo scollo a v sulla schiena.